sabato 5 ottobre 2013

“The China Study” Come un broccolo potrebbe salvarci tutti dal cancro facendoci anche restare in forma.

Chi non capisce il cibo non può capire le malattie dell'uomo

Con questa celebre frase di Ippocrate si apre la vasta trattazione di “The China Study” in cui vengono scardinate a suon di dati statistici, rivelazioni scientifiche, riferimenti bibliografici, grafici e tabelle alcune fra le maggiori credenze in fatto di alimentazione:

-Le sostanze chimiche presenti nel cibo e nell'ambiente non sono le principali cause del cancro;

-I geni non determinano da soli la malattia ma funzionano solo se espressi e la nutrizione influisce nel determinare quali geni, buoni o cattivi, debbano essere espressi;

-Il controllo ossessivo dell'assunzione nella dieta di talune sostanze nutritive come colesterolo, grassi, carboidrati, colesterolo, acidi grassi omega-3 non darà come risultato una salute a lungo termine;

-Le vitamine sintetiche e gli integratori alimentari non forniscono una protezione a lungo termine dalle malattie;

-Medicinali e chirurgia danno soluzioni a breve termine alle patologie e spesso con scarsi benefici.

T. Colin Campbell Ph.D. , autore di questo best seller scritto a quattro mani con suo figlio Thomas M. Campbell II, ci spiega come patologie e nutrizione siano strettamente correlate molto più di come siamo stati abituati a credere, e di come una dieta basata sul consumo di cibi vegetali possa salvarci dalle più comuni malattie che  influenzano la nostra società del benessere.

Il Professor Campbell ha un curriculum vitae di tutto rispetto: professore emerito alla  Cornell University, dove insegna nutrizione e biochimica, ha lavorato per oltre vent'anni in varie commissioni di ricerca della National Accademy of Science collaborando alla stesura e allo sviluppo di politiche internazionali e nazionali sulla nutrizione e sulla salute.
Però senza ombra di dubbio il lavoro più sensazionale da lui condotto è stato il “Progetto Cina”, forse la più grande indagine epidemiologica di tutti i tempi avvenuta in collaborazione fra la Cornell University, l'Accademia cinese di medicina preventiva, l'Accademia cinese di scienze mediche e l'Università di Oxford, durata 27 anni e definita dal New York Time “il Grand Prix dell'epidemiologia..
Il Progetto Cina di cui lui è stato responsabile della ricerca e direttore USA, esamina la relazione tra cibo e le più comuni malattie che interessano i paesi industrializzati e la possibilità di ridurre il rischio di contrarre queste patologie o arrestare e invertire un loro sviluppo in corso attraverso l'alimentazione.

Ma perchè svolgere questa investigazione proprio in Cina?
Ai tempi del progetto in questione (la prima indagine è iniziata nel 1983, la seconda nel 1989) la Cina aveva una popolazione molto variegata in quanto a costumi e abitudini alimentari e allo stesso tempo molto stabile, cioè il cinese medio difficilmente cambiava il modo di vivere e di alimentarsi; Inoltre il governo cinese aveva a disposizione un'archivio dettagliato e molto attendibile di dati di morte e malattia su una popolazione maggiore di 800 milioni di persone. 
Non potevano coesistere condizioni più favorevoli ad uno studio epidemiologico destinato a passare alla storia!

Ecco in sintesi le scoperte in campo medico derivanti dal Progetto Cina a mio avviso più sensazionali:
-L'associazione fra le morti per cancro della mammella ed elevate assunzioni di grassi e prodotti animali, ad elevati livelli di colesterolo, estrogeni e testosterone nel sangue e a menarca precoce e menopausa tardiva;
-La relazione tra cancro al colon e bassa assunzione di fibre ed elevata di grassi;
-L'aumento dell'incidenza di cancro nelle diete ricche di carne.
-Come una consistente assunzione di calcio derivante da prodotti a base di latte può portare a fragilità ossee fratture osteoporotiche.
-Come estrogeni esogeni contenuti in carne e latticini possono aumentare i sintomi della sindrome premestruale, mentre diete ricche di vegetali assicurano alte assunzioni di magnesio, vitamina B6 e fitoestrogeni, che sembra siano in grado di ridurre i sintomi.
-L'obesità è più influenzata alla tipologia di alimento consumato piuttosto che alla quantità delle calorie assunte e alla quantità dell'esercizio fisico. Consumare frutta verdura legumi e cereali integrali può aiutarci a mantenerci in forma ed in salute.

In mia opinione ciò che appare davvero rivoluzionario è come Il Professor Campbell consideri ciascun alimento come un insieme di sostanze nutritive che interagiscono fra loro e con l'organismo; 
Questo semplice assunto è forse la chiave di volta di tutta la sua trattazione: da qui nasce la forte critica al “Riduzionismo” cioè alle teorie che in campo scientifico e nutrizionale tendono ad associare una singola sostanza nutritiva a un particolare alimento; Come dire per intenderci che consumare uova significhi essenzialmente assumere colesterolo.
Da qui origina l'attacco dell'autore alle famose quanto pericolose diete iperproteiche come la famigerata Atkins, o la South Beach;
Da qui la comprensione di come l'alimentazione debba essere quanto più variata e basata su sostanze di origine vegetale i quali forniscono tutte le sostanze di cui il nostro organismo ha bisogno, senza apportare i dannosi grassi, colesterolo e proteine di origine animale, il cui abuso è all'origine della maggior parte delle patologie diffuse nella nostra società industrializzata.

Quale dunque la ricetta per evitare cancro, infarto e patologie coronariche, diabete, malattie autoimmuni, obesità, patologie ossee, renali, oculari e cerebrali?
Semplice!Una dieta a base di frutta e verdura fresche, legumi e cereali integrali, nella quale si eviti il più possibile il consumo di uova, latte e carne ma anche di carboidrati semplici come quelli derivanti da prodotti da forno, farine raffinate e zuccheri contenuti in dolci e bibite gassate.
Non vi ricorda forse la cucina della nonna?O per lo meno quella della nonna prima che vivesse il boom economico?

Ora voglio condividere con voi alcune delle conclusioni alle quali sono arrivato dopo la lettura di questo interessantissimo saggio: per prima cosa ho riflettuto di come sia necessario che la medicina moderna assuma un approccio di tipo olistico nei confronti delle malattie.
É bene prima chiarire per chi non lo sappia cosa significhi approccio olistico: partiamo dal significato di “olistico” aggettivo che  deriva dal greco  ὅλος cioè, “intero, totale, tutto."( fatemi fare sfoggio della mia licenza classica per favore, mi resta quella o poco più).
Avere un approccio olistico dunque significa considerare più piani d'indagine e analizzare più cause e fattori determinanti, nel nostro caso, una patologia.
Per fortuna questo è il trend scientifico degli ultimi anni, mentre per tradizione la medicina occidentale ha da sempre avuto un'approccio analitico che mira esclusivamente a risolvere il sintomo piuttosto che a prevenire, bloccare e curare il male: viviamo schiavi di pillole, fiale, sciroppi, compresse e medicinali di ogni tipo.
Chi non possiede o semplicemente conosce qualcuno che non abbia a casa almeno una confezione di aspirina o di Oki?
Non sarebbe più conveniente intentare di avere uno stile di vita più sano?

Altra cosa sconvolgente sopra la quale ho riflettuto grazie a questo libro è di come le grandi lobby alimentari e farmaceutiche ci portino ad ammalarci per poi farci credere di curarci col fine di fare profitto: come si evince dall'ultimo capitolo di “The China Study”, è preoccupante quali e di che entità siano i legami fra ricerca e diffusione scientifica, politica e istutuzoni con gli interessi delle grandi aziende produttrici di snack, carni, latticini e uova, senza dimenticarci delle industrie farmaceutiche.
Un mercato che si nutre e si consolida sulla sofferenza di milioni di persone nel mondo occidentale.
Ecco che ancora una volta tocca fermarsi a riflettere e a rivedere il vero significato di benessere, che per fortuna oggigiorno viene sempre più rimesso in discussione.

Per chi voglia saperne di più consiglio vivamente di leggere The China Study.
Non spaventatevi per i molti grafici e tabelle, lo scrittore utilizza un linguaggio semplice e alla portata di tutti, forse a tratti romanzato!
Una buona lettura che ci insegna come vivere meglio semplicemente mangiando meglio! 

Stefano

Link utili:

The China Study
T. Colin Campbell Foundation
Whole

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